La gravidanza, come si può ben immaginare, costituisce un periodo unico e irripetibile nella vita della donna. Le modificazioni corporee, la tempesta ormonale e tutto il coinvolgimento emotivo che la contraddistingue, ne fanno un periodo particolare e complesso, con relative difficoltà e timori.
In questo senso la Floriterapia si rivela una tecnica terapeutica molto interessante, per i suoi risultati benefici privi di effetti collaterali, sia per la madre che per il feto. Nella mia pratica clinica come ginecologa, sono sempre molto colpita dalle innumerevoli applicazioni quotidiane che questa terapia permette, unite ad un’azione profonda e ad un approccio veramente olistico alla salute della donna. I recenti studi di psiconeuroimmunologia ci dimostrano quanti e quali siano i collegamenti e le vie funzionali che dalla mente vanno ad influire su tutto l’equilibrio ormonale e fisiologico del corpo umano. E’ indubbio che uno stato di serenità, di accoglienza e di identificazione col proprio ruolo materno, possono solo agire positivamente sull’evoluzione della gravidanza nonché sulla soglia del dolore al momento del travaglio.
Per quanto riguarda le modificazioni corporee vissute e quindi il conflitto tra paura e accoglienza di una nuova vita che cresce dentro di sé, la Manzanita è il rimedio ideale. Non a caso esso si rivela eccellente nelle nausee del primo trimestre, insieme a Chamomille, rimedio californiano utilizzato in tutte le somatizzazioni gastriche. Ciò sta ad indicare che questo sintomo è spesso un segno inconscio di conflitti più profondi. La stessa nausea infatti può essere il risultato di un dubbio tra volere o no accogliere questa nuova vita: quindi Scleranthus. Tra l’altro io credo che lo stato Scleranthus si crei già nel fatto che la donna ha perduto la sua ciclicità ormonale e all’inizio il corpo ha difficoltà ad adattarsi.
Un aspetto che spesso si sottovaluta è la carica ansiogena che l’ambiente circostante comporta. I consigli che si sprecano, i racconti drammatici di amiche e parenti su altre esperienze vissute, le notizie bombardanti dei mass media, i timori delle persone care e troppo premurose, agiscono insieme su un equilibrio già precario e vulnerabile. E’ importante creare un’efficace “difesa emotiva ed energetica”, che aiuti la donna a restare centrata su se stessa, con il proprio vissuto e perché no, anche con la propria saggezza interiore. Spesso la gestante può capire meglio di tutti gli altri ciò che è giusto e ciò che non va. D’altra parte l’esperienza insegna che ogni gravidanza, nonostante il meccanismo fisiologico comune, è assolutamente diversa da qualunque altra, sia nell’evoluzione che nelle sensazioni che comporta.
Walnut (fiore del noce, rimedio inglese) è unico e fondamentale per dare questa difesa energetica, può essere associato al Cerato quando la donna è così incerta da chiedere continuamente consigli e informazioni a tutti. Walnut è utilizzabile anche per aiutare a superare la fase di trasformazione e di cambiamento che la gravidanza comporta in tutti gli aspetti della vita.
Naturalmente non possiamo dimenticare la paura, questa emozione che latente o meno, può accompagnare tutto il periodo gravidico e che può manifestarsi in vari modi. Bach diceva: la paura bussa alla porta, la fede va ad aprire e non ci trova nessuno. In questo caso la fede potrebbe essere la fiducia in un equilibrio cosmico interno, che fa evolvere la gravidanza in modo fisiologico, dal momento che è una fase del tutto naturale e non è una malattia. La paura, sorretta da ricordi fantasmatici, miti religiosi (“tu partorirai nel dolore”), immagini inconscie e collettive, arriva spesso e nelle sue forme più varie. C’è la paura del dolore, delle malattie o del parto, e in questo caso il Mimulus (Mimolo giallo) è il rimedio più efficace. Nei timori invece più vaghi, nei presagi inconsci di qualcosa che può accadere da un momento all’altro, si usa con più specificità l’Aspen (fiore del pioppo). Se la paura si manifesta come preoccupazione eccessiva per la salute del feto, allora è preferibile usare il Red Chestnut (ippocastano rosso). Un altro problema che si presenta è la cura di eventuali episodi infettivi, senza dover utilizzare farmaci troppo aggressivi. Crab Apple, il fiore del melo selvatico, detto l’antibiotico di Bach, può essere un ottimo ausilio terapeutico (insieme ad eventuali rimedi omeopatici). In ogni caso il Crab Apple aiuta moltissimo nell’accettazione del proprio corpo e, considerate le complesse variazioni fisiche che la donna subisce in questo periodo, penso che sia un rimedio molto importante. Se poi le modificazioni avute agiscono negativamente sulla sessualità, allora al Crab Apple assoceremo lo Sticky Monkeyflower, il migliore per superare i blocchi emotivi.
Per finire non dimentichiamo i due fiori francesi Courgette e Pasteque che possono accompagnare tutto il periodo gravidico, proteggendo la gestante dai possibili eventi stressanti.
A questo punto è facile comprendere come la gravidanza, con tutti questi “amici floreali” che la natura ci ha regalato, possa diventare non solo un passo importante nella vita di una donna, ma anche l’occasione di esplorare e scoprire con gioia quel grande mondo che è dentro di noi. Perché non approfittarne? Howard Stangle diceva: “L’anima cosmica sa di cosa ha bisogno e prende ciò di cui necessita”.