Esiste un aspetto interessantissimo in tutta questa ricerca che non possiamo tralasciare e che per fortuna qui in Italia sta trovando un’applicazione molto estesa: l’uso delle microdosi con gli oli essenziali.
Se con le piante la diluizione apporta vantaggi relativi, con l’aromaterapia la microdose favorisce finalmente un uso per via orale che con gli oli è sempre stata vista con molta prudenza. La distillazione di una pianta aromatica fa ottenere rimedi con una intensa concentrazione di principi attivi, tossici ad alte dosi e a volte anche un po’ irritanti per le mucose.

E così, avendo a disposizione ad esempio un olio essenziale come l’origano, che risulta uno degli antibiotici più potenti in natura e ad ampio spettro d’azione, l’utilizzo in terapia viene ad essere limitato proprio da aspetti irritativi locali o comunque gestito sempre con estrema prudenza. La Microdose degli oli ci fa superare completamente questi problemi e utilizzare delle diluizioni che possono essere date tranquillamente per via orale, con effetti clinici peraltro molto interessanti.
ESPERIENZE E APPLICAZIONI CLINICHE

Da più di due anni utilizzo abitualmente oli essenziali in microdose nella pratica clinica quotidiana. In Messico le piante aromatiche vengono trattate dall’equipe di Martinez in modo particolare, fino ad ottenenre degli “estratti” semialcolici utilizzati poi per la preparazione delle microdosi. Qui in Italia disponiamo già di oli essenziali in commercio di grande qualità, biologici ed affidabili. E così, con grande entisuasmo, ho iniziato a prescrivere MD con oli di frequente utilizzo clinico, per osservarne l’efficacia per via orale.

Per ottenere la microdose di un olio essenziale si prepara una base idroalcolica contenente 66% di acqua e 33% di alcool puro a 95°, chiamata VEICOLO 2. In 20 ml di questa base si diluiscono solo 2 gocce di olio essenziale (rigorosamente biologico e distillato in corrente di vapore). Si ottiene così la microdose che sarà poi assunta come al solito, 2 gocce sopralinguali 4 volte al giorno. Il primo giorno della terapia può essere fatta una impregnazione per aumentarne l’effetto: 2 gocce ogni 10 minuti la prima ora e poi 2 gocce ogni ora per tutto il giorno. Dal giorno successivo si passa alla dose abituale.

ESEMPI

Da accreditati studi di aromatogramma e aromaterapia antibiotica (vedi studi di Camporese, ed. Tecniche Nuove ) si deduce che tra gli oli più usati, il TIMO (la varietà timolo) e l’ORIGANO (varietà hirtum) risultano essere tra quelli più potenti e a più ampio spettro d’azione (anti batterico, antimicotico, antivirale, antiparassitario). Il loro uso in microdose non ha mai dato alcun tipo di effetto secondario né sgradevole (ovviamente se un soggetto è allergico ad una sostanza, lo sarà anche alla forma in MD). Timo ed origano danno ottimi risultati nella cura di vaginiti micotiche, affezioni respiratorie alte, tosse, raffreddore, sinusiti, parassitosi, candida intestinale, meteorismo e sindromi fermentative del colon. Una terapia continua di 1 mese risulta efficace nella maggior parte dei casi (2 mesi nei casi più cronici).

L’ANGELICA invece sarà maggiormente indicata nelle affezioni virali, come herpes labiale e genitale, herpes zoster, condilomatosi con infezioni da HPV, vulviti virali. Molto interessante è anche l’utilizzo clinico del BASILICO, potente digestivo ed antispasmodico ma anche potente antidepressivo (gli effetti psicologici sono visibili già nella prima settimana). L’ACHILLEA ha una grossa percentuale di azulene (vedi il suo colorito bluastro) e risulta per questo uno degli oli più antinfiammatori esistenti in natura. E’ una azione che si esplica soprattutto in campo ginecologico, nella cura di vaginiti, endometriti, annessiti, dismenorrea, mestruazioni abbondanti e dolorose, cisti ovariche e mammarie. I risultati in MD sono veramente buoni, con un’alta percentuale di successi e di miglioramenti clinici.

Nella menopausa invece può risultare estremamente utile l’uso della MD di SALVIA, per l’effetto rinfrescante sulle caldane e quello diaforetico sulla sudorazione, senza contare l’apporto dei principi estrogenaci. Infine anche la SANTOREGGIA mostra buoni effetti come tonico generale e renale, stimolante le ghiandole surrenali e l’energia sessuale maschile. Consigliato quindi l’uso nell’impotenza sessuale maschile, specie se accompagnata da stanchezza alle gambe e ai lombi.

CONCLUSIONI

Ciò che mi auguro è che questo filone interessante di ricerca possa continuare (anche con l’apporto di altri aromaterapeuti) e portare ad un uso sempre più approfondito di queste sostanze meravigliose che la natura ci regala. Credo che questo lavoro sia ancora tutto da sviluppare, coinvolgendo un numero sempre maggiore di oli essenziali e sfuttandone in questo modo tutte le loro potenzialità.

La tecnica con microdosi rappresenta un grosso pilastro nella ricerca medica moderna, può rappresentare un grosso passo avanti nello sforzo costante di apportare beneficio alle persone che hanno problemi di salute. E’ una tecnica di semplice utilizzo, efficace, molto economica, priva di effetti collaterali e dipendenza fisica. Può essere applicata su una grande varietà di malattie, apportando benefici relativamente rapidi. Per fare questo è importante imparare la tecnica, usarla, provarne l’efficacia, scoprire le piante più sensibili alla diluizione, sperimentando ovviamente quei rimedi più usati nella propria specializzazione. Con la condivisione e lo scambio di esperienza la ricerca potrà andare sempre più avanti, incontro alle esigenze dei pazienti e a quel giuramento di Ippocrate così importante per i medici: “Primum non nocere”….